Il mio progetto è quello di realizzare una foto-incisione di alcuni dettagli dell’opera di Peterzano ‘”Angelica e Medoro”, in maniera tale da poter ottenere, attraverso un foglio posto al di sopra dell'incisione, una ''copia'' dell'opera. Questa tecnica di disegno e pittura, chiamata “frottage” è basata sul principio dello sfregamento. Già conosciuta nella antica Cina e nella Grecia classica, dove veniva utilizzata per ricavare delle copie di bassorilievi su carta di riso o pergamena, venne riscoperta in epoca moderna dall'artista tedesco Max Ernst. Il mio scopo è quello di rendere il visitatore parte integrante della mostra, quindi rendere anch'egli un "artista" a tutti gli effetti. Insieme alle fotoincisioni saranno messi a disposizione di tutti dei fogli e delle matite messi nei loro corrispettivi posti.
La scena raffigurata è ispirata al diciannovesimo Canto (20-36) dell’Orlando Furioso di Ariosto, il lungo poema pubblicato nel 1516. La scelta di questo quadro non è casuale, in esso possiamo osservare due figure importanti dell’opera di Ariosto, in particolare Angelica, la quale provocherà la “furia” di Orlando, dovuta alla scoperta della relazione tra la donna che ama e Medoro. Nell’opera di Ariosto è interessante la trasformazione di Angelica. Reputo che questo quadro di Peterzano rappresenti al meglio il momento di transizione di Angelica che da donna astuta e calcolatrice, una volta incontrato il vero amore, diventa una donna innamorata e felice, segno che l’amore può tramutare in meglio le persone.